Tarda ancora ad arrivare il via libera istituzionale alla procedura che apre la strada al progetto da 200 milioni di euro per il rilancio di Eurallumina, nonostante il presidio permanente dei sindacati e dei lavoratori della fabbrica davanti al palazzo della Regione Sardegna a Cagliari.
Sono trascorsi ormai 1.287 giorni dalla presentazione del progetto e, nonostante le promesse fatte in merito alla ripresa produttiva della filiera dell’alluminio, i tempi continuano a dilatarsi anche a causa della necessità di effettuare la valutazione d’impatto sanitario.
Eurallumina, controllata dalla società russa Rusal,vorrebbe riavviare gli impianti di raffinazione della bauxite per la produzione di allumina fermi dal 2009 con un progetto ambizioso che prevede la realizzazione di una centrale di cogenerazione del vapore, l’adeguamento degli impianti precedentemente esistenti e l’inserimento di 357 lavoratori diretti e un centinaio di nuovi assunti (da sommare agli oltre 250 lavoratori degli appalti e altrettanti lavoratori dell’indotto).
Si resta pertanto col fiato in sospeso in attesa della delibera di Giunta che dia il via libera alla valutazione ambientale, passo fondamentale dell’iter burocratico in corso.